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<title>FSFE - Il bundeling dei browser - Lettera aperta alla Commissaria Kroes</title>
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<h1>Lettera aperta alla Commissaria Kroes</h1>
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<p>Cara Commissaria Kroes,</p>
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<p>in merito all'investigazione antitrust condotta da DG COMP contro Microsoft, ha
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<a href="http://dealbook.blogs.nytimes.com/2009/09/23/antitrust-chief-in-europe-seeks-to-close-cases/">fatto sapere
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</a> di voler chiudere al più presto un certo numero di casi aperti. Questo include un'investigazione in corso
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sulla pratica di Microsoft di legare il proprio browser Internet Explorer al proprio sistema operativo, ed un
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reclamo pendente sul continuo fallimento di Microsoft a condividere informazioni per l'interoperabilità
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dei propri programmi desktop con i concorrenti.</p>
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<p>In Free Software Foundation Europe (FSFE), abbiamo a lungo seguito il suo eccellente lavoro
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al Direttorato per assicurare competizione in Europa. Abbiamo partecipato come terze parti interessate
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nel caso della Commissione contro Microsoft sull'interoperabilità nel mercato dei worgroup server. Oggi, FSFE
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è una terza parte interessata nel procedimento della Commissione contro Microsoft basato sul reclamo di Opera
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contro la pratica di legare Internet Explorer al sistema operativo Windows. Abbiamo anche seguito da vicino
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tutti i progressi riguardanti il reclamo inoltrato da ECIS sul rifiuto di Microsoft a condividere informazioni
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per l'interoperabilità su un certo numero di applicazioni desktop.</p>
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<p>E' nostra opinione che il DG per la Competizione abbia fatto uno splendido lavoro in tutti questi casi. Le stiamo scrivendo
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oggi per esprimere il nostro timore sulle conseguenze che un patteggiamento non sufficientemente forte in questi casi
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potrebbe avere sul mercato Europeo del software. Siamo del parere che i termini per il patteggiamento che Microsoft
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ha offerto nel Luglio di quest'anno non siano un effettivo rimedio contro la posizione dominante della compagnia nel mercato
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Europeo del desktop software.</p>
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<p>Abbiamo pubblicato un'analisi dei punti più importanti affinché le misure antitrust siano efficaci. Vorrei richiamare
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la sua attenzione su questa pubblicazione:</p>
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<ul>
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<li><a href="https://blogs.fsfe.org/gerloff/?p=263">FSFE to EC: Don't waste an opportunity with a hasty deal</a></li>
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</ul>
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<p>Come lì dichiarato, i nostri dubbi principali nel caso dei browser sono i seguenti:</p>
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<ul>
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<li>Sia per Microsoft sia per OEMs deve essere richiesta la pre-installazione di browser concorrenti
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sui computer desktop, nel caso i produttori lo richiedano</li>
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<li>La schermata di scrutinio proposta dovrebbe essere un'applicazione nativa di Windows,
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non dovrebbe dare preferenze a Internet Explorer né implicitamente né esplicitamente,
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e deve fornire un facile modo di rimuovere Internet Explorer dal sistema. I browser alternativi scelti
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dagli utenti devono integrarsi nel sistema nello stesso modo di Internet Explorer.</li>
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<li>La selezione dei browser sulla schermata di scrutinio deve usare criteri chiari e trasparenti.
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Le quote di mercato non possono essere l'unico criterio, dato che congelerebbero il mercato nello stato odierno. Invece,
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<em>il tasso di crescita nelle quote di mercato</em> e la disponibilità su diverse piattaforme dovrebbero essere criteri
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chiave.</li>
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</ul>
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<p>Nonostante la Commissione non abbia ancora aperto una procedura investigativa sul rifiuto di Microsoft a condividere informazioni per l'interoperabilità con i concorrenti, si sta cercando un patteggiamento anche su questa
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questione. Ancora, FSFE ha analizzato l'impegno proposta da Microsoft sull'interoperabilità e lo ha trovato
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insufficiente per stabilire reale competizione nel mercato Europeo del software desktop.</p>
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<p>E' importante sottolineare come in molti casi, i concorrenti più forti alle applicazioni desktop di Microsoft sono Software
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Liberi. OpenOffice è un caso calzante, dato che costituisce la più diffusa alternativa a Microsoft Office. Perciò
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consideriamo essenziale che qualsiasi patteggiamento sull'interoperabilità si assicuri che il Software Libero possa
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usare le informazioni fornite da Microsoft per competere su basi eque.</p>
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<p>Sull'interoperabilità, i nostri dubbi sono:</p>
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<ul>
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<li>Deve essere richiesto a Microsoft di fornire informazioni per l'interoperabilità
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sia in forma royalty-free o in un pagamento singolo. Le royalty continue sono incompatibili
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con il Software Libero. L'<a
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href="http://www.protocolfreedom.org/PFIF_agreement.pdf">accordo PFIF
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</a>, che è risultato dal <a
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href="/activities/ms-vs-eu/ms-vs-eu.html">caso Samba</a>, rappresenta un esempio funzionante e
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testato di tale accordo.</li>
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<li>Microsoft deve fornire un'assicurazione legalmente vincolante di non esercitare quei brevetti
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che sono in relazione con le informazioni per l'interoperabilità contro il Software Libero. La mancanza
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di tale assicurazione permetterebbe alla compagnia di utilizzare Fear, Uncertainty and Doubt (FUD) (n.d.tr. Paura,
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Incertezza, Dubbio) per scoraggiare i concorrenti dall'utilizzo delle informazioni per l'interoperabilità,
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rendendo il rimedio inefficace.</li>
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</ul>
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<p>In entrambi i casi, riteniamo che un patteggiamento efficace sia di gran lunga preferibile ad una che sia
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velocemente raggiunto, ma che manchi della forza di stabilire competizione nel mercato Europeo dei software desktop.</p>
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<p>Vorremmo ringraziarla per considerare questi punti, e speriamo che possa trovare utile questa analisi. Ovviamente, restiamo
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disponibili a fornire ulteriore supporto.</p>
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<p>Cordiali Saluti,</p>
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<p>Karsten Gerloff</p>
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<p>Presidente, Free Software Foundation Europe</p>
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<translator>Giacomo Poderi</translator>
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