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<html newsdate="2003-02-11">
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<version>1</version>
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<title>Il Software Libero in Europa - Le prospettive europee e il lavoro della FSFE</title>
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</head>
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<body>
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<center>
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<h1>Il Software Libero in Europa</h1>
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<h2>Le prospettive europee e il lavoro della FSFE</h2>
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[<a href="eur5greve.pdf">PDF (English, a4); 81k</a>]
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</center>
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<div align="right">
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Amburgo, 11 Febbraio 2003<br/>
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<a href="/about/people/greve/">Georg C. F. Greve</a> <greve@fsfe.org><br/><br/>
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"Public Service Review - European Union," 5th edition<br/>
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<a href="http://www.publicservice.co.uk/europe/spring2003/eu_spring2003_contents.asp">http://www.publicservice.co.uk/europe/spring2003/eu_spring2003_contents.asp</a>
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</div>
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<h3>Introduzione</h3>
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<p>Il Software Libero — specialmente il sistema operativo GNU/Linux — e la
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FSFE sono recentemente diventati più visibili nell'agenda politica.
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Questo articolo cercherà di spiegare alcuni dei principali benefici
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economici, sociali e politici che il Software Libero offre ai paesi europei
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e all'Europa nel suo insieme. Darà anche un'idea del lavoro
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della FSFE.</p>
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<p>Come idea e paradigma, il Software Libero risponde ad alcuni dei
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bisogni fondamentali della società nel passaggio verso l'era
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post-industriale dell'informazione. L'organizzazione più visibile in questo
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campo, la Free Software Foundation (FSF), è stata fondata nel 1985, un'epoca
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in cui la gente aveva appena iniziato ad afferrare i più elementari
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principi dell'information technology.</p>
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<p>Con la prima definizione formale di Software Libero e con la stesura
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della GNU General Public License (GPL) e della GNU Lesser General Public
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License (LGPL), la FSF non solo ha creato (e ancora mantiene) le due
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più note licenze per il Software Libero in uso oggi, ma ha anche
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inventato il concetto di "Copyleft," ovvero quel meccanismo che garantisce
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al Software Libero di non essere spogliato della sua libertà.</p>
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<p>Il Software Libero è definito da quattro libertà basilari. La prima
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libertà — talvolta chiamata libertà 0 — consiste nell'uso illimitato
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di un programma per qualsiasi scopo. Questo significa che una licenza per
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Software Libero, per soddisfare questo criterio, deve consentire l'uso per tutte le applicazioni commerciali e non commerciali.</p>
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<p>La seconda libertà — la libertà 1 nella definizione del Software Libero [<a href="#1" name="ref1">1</a>] —
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è la libertà di studiare un programma per imparare come funziona e adattarlo
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ai propri bisogni. Le restanti due libertà sono la libertà di
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ridistribuire copie non modificate e la libertà di rilasciare copie
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modificate che migliorano lo stato dell'arte.</p>
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<p>Poichè queste sono libertà, si è liberi di scegliere di esercitare una o
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alcune di queste, ma si è anche liberi di scegliere di non esercitarne alcune.</p>
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<p>Le licenze che forniscono queste libertà vengono chiamate licenze del Software
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Libero. [<a href="#2" name="ref2">2</a>] Un caso speciale di licenza del Software Libero, la cosiddetta licenza
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"Copyleft", è già stato menzionato prima. Queste licenze
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danno ad ogni utente le libertà descritte sopra, ma vietano esplicitamente
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al distributore di rimuovere quella libertà, cosa che renderebbe dipendenti da quello specifico distributore i destinatari di
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tale software privato di libertà.</p>
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<p>Dal momento che l'accesso al codice sorgente è necessario per esercitare queste
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libertà nel caso dei linguaggi di programmazione, che hanno un proprio codice, nel 1998 alcuni
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suggerirono di usare l'espressione "Open Source" come termine di marketing
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al posto di Software Libero; oggi il Software Libero viene talvolta chiamato con questa
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espressione di marketing.</p>
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<p>La buona intenzione di far conoscere di più il Software Libero ha
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avuto purtroppo l'effetto collaterale di indebolire la
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distinzione tra Software Libero e software proprietario/non libero. [<a href="#3" name="ref3">3</a>]
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Dunque la Free Software Foundation raccomanda fortemente di usare il termine
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Software Libero o quello corrispettivo nella propria lingua; come
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verrà fatto nel resto di questo articolo.</p>
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<h3>Prospettive economiche del Software Libero</h3>
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<p>Nonostante i tentativi dei distributori di software proprietario — specialmente
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di quelli che risiedono negli Stati Uniti e che detengono un monopolio nei
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rispettivi campi — di far sembrare che sia così, il Software Libero non è un attacco
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diretto a specifiche aziende.</p>
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<p>Il Software Libero dovrebbe essere compreso come un nuovo paradigma, un nuovo modello
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con cui trattare il software basato su concetti consolidati. È un modello che si
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basa sul mantenere i mercati aperti e liberamente accessibili; come tale non può
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essere un attacco a specifiche aziende, dal momento che qualsiasi azienda
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può partecipare a questo nuovo mercato.</p>
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<p>In un'economia del Software Libero, ci saranno leader di mercato, ma la
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possibilità di monopoli incontrollabili è molto minore.</p>
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<p>Agli attuali monopoli questo sembrerà minaccioso. Ma poiché uno dei più
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importanti problemi — forse addirittura il più importante — dell'industria IT
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europea è la sua dipendenza dai monopoli esteri dell'IT,
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indebolire questi monopoli è diventato essenziale per l'Europa per prosperare.</p>
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<p>L'attuale situazione monopolistica è una logica conseguenza del modello
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del software proprietario, che ha una forte tendenza intrinseca
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verso il software proprietario. La ragione è che il software proprietario
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tende a funzionare correttamente solo con se stesso.</p>
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<p>Col software proprietario, la comunicazione tra due utenti
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richiede che entrambi usino lo stesso software. Considerato che ogni abitante
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dei paesi occidentali presumibilmente conosce almeno altre cinque persone,
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questo porta a una specie di effetto "virale", in cui un utente costringe
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l'utente successivo ad usare lo stesso software, creando un monopolio.</p>
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<p>In teoria, gli standard aperti fornirebbero una via d'uscita a questa dipendenza
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da un distributore, ma la storia ha dimostrato che nessun standard aperto ha
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avuto veramente successo a meno che non fosse implementato in Software Libero.</p>
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<p>La possibilità di allargare e rendere dipendente la base di utenti attraverso la
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modifica di uno standard aperto — un processo definito eufemisticamente "miglioramento"
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di uno standard — che di conseguenza permette soltanto di migrare a un certo
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software, ma non di abbandonarlo, si è dimostrata una tentazione troppo
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forte per i grandi attori in gioco.</p>
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<p>Come è stato dimostrato in passato, è inutile imporre standard aperti
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ai distributori di software proprietario, a causa del rapido sviluppo
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in questo settore combinato al procedere invece lento del processo decisionale
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politico e alla non trasparenza del software proprietario.</p>
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<p>Questo se i distributori accettano tali misure e non fanno uso del loro
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potere monopolistico per fermare del tutto tali azioni, come recenti
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casi anti-trust negli Stati Uniti hanno dimostrato.</p>
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<p><b>Struttura di un'economia del Software Libero</b></p>
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<p>Le differenze sono molto più piccole di quanto si voglia far
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credere. Il settore economicamente più importante oggi è
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il software per le imprese e gran parte dei guadagni è
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generata dai servizi. È improbabile che questo cambi.</p>
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<p>È vero che le entrate provenienti dalle licenze molto probabilmente caleranno,
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e in modo significativo. Comunque questo influisce soltanto su una piccolissima parte
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del reddito generato dal software; la parte che produce una bilancia commerciale
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negativa tra l'Europa e gli Stati Uniti oggi.</p>
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<p>La più grande fonte di guadagno oggi sono i servizi.
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Questo settore potrà crescere in maniera significativa in un'economia del Software
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Libero.</p>
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<p>Nel sistema attuale, dominato dal software proprietario, solo quelle
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aziende appoggiate dai monopoli possono offrire servizi; di solito solo
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una piccola parte di quello che sarebbe possibile. Il resto o viene fatto
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dai monopoli stessi — generando un altro flusso di redditi
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che si allontana dall'Europa — o non viene fatto per niente.</p>
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<p>Il Software Libero offre alle imprese europee una maggiore indipendenza,
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perché permette loro di offrire la gamma completa dei servizi se lo desiderano o
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di cooperare con altri se ciò sembra economicamente più vantaggioso. </p>
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<p>Potranno anche fornire soluzioni per quei servizi che sono
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già richiesti, o per quelli di cui sappiano creare una domanda, soluzioni che sono
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attualmente impossibili perché le imprese non hanno un sufficiente accesso e
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controllo sul software da cui questi servizi dipendono.</p>
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<p>In un'economia del Software Libero, l'attuale reddito nel settore dei servizi
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sarà ridistribuito a favore dei distributori europei e il
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settore nel suo insieme prevedibilmente crescerà.</p>
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<p><b>Ridurre le dipendenze</b></p>
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<p>Bisogna anche considerare che attualmente i detentori dei monopoli
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hanno il controllo dell'industria IT europea, poiché potrebbero escludere dal
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mercato gran parte delle aziende impedendo loro di accedere al loro monopolio o
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rendendo l'accesso così difficile che i costi economici della situazione potrebbero
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escludere l'azienda dal mercato.</p>
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<p>A peggiorare ulteriormente la situazione, i monopoli del software possono
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essere efficacemente collegati con monopoli dell'hardware. Quindi un software monopolistico
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funzionerà soltanto su un particolare tipo di hardware e in cambio il
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distributore di quell'hardware consegnerà le macchine con quel
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particolare software.</p>
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<p>Il paradigma del Software Libero non permette di costruire questo genere
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di doppio monopolio. Infatti il Software Libero incoraggia l'indipendenza dalle
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piattaforme e i sistemi del Software Libero (come GNU/Linux e i sistemi BSD)
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girano su più piattaforme hardware di quanto non faccia qualsiasi sistema
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operativo proprietario.</p>
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<p>Poiché la libertà di modifica permette di aggiungere il supporto ad altre
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piattaforme hardware, il Software Libero offre un solido fondamento per innovativi
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progetti relativi all'hardware che potrebbero anche partire a livello locale
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o regionale.</p>
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<p>In questo modo il Software Libero non solo riporta la competizione nel
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software, ma la promuove anche nel campo dell'hardware.</p>
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<p><b>Economia nazionale</b></p>
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<p>Poiché una grandissima parte dello sviluppo del software consiste nel mettere insieme
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principi vecchi e ben noti, questi vengono reimplementati almeno una volta
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da ogni azienda, talvolta anche una volta per ogni progetto.</p>
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<p>In termini di economia nazionale, il software proprietario è una perdita di lavoro
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altamente qualificato. Il paradigma del software proprietario tiene gli sviluppatori di
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software occupati a reinventare la ruota, rallentando l'innovazione.</p>
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<p>Il Software Libero permette di costruire sopra questi vecchi e noti
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mattoni, riducendo di conseguenza la barriera di ingresso nel mercato per le aziende
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nuove e innovative.</p>
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<p>Inoltre l'industria del software è solo una parte dell'economia. Dal momento che
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il software è il collante che lega insieme un'economia digitalmente connessa,
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tutti i settori pagano il prezzo per l'inefficienza del modello del software
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proprietario.</p>
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<p>Oggi la maggior parte delle aziende non-IT utilizzano soluzioni proprietarie. Questo li
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costringe ad affidarsi interamente ai loro distributori per aspetti cruciali della
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propria attività economica come la gestione delle scorte, scrivere e pagare fatture
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o la comunicazione con i loro clienti, fornitori e/o concorrenti.</p>
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<p>Le conseguenze sono aggiornamenti forzati e il bisogno di rimpiazzare talvolta
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un'intera soluzione IT, con tempi di attesa e l'esigenza di una nuova formazione
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per il personale. Le soluzioni basate sul Software Libero rimuovono questa dipendenza
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quasi completamente.</p>
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<p>Quando l'azienda ottiene le libertà descritte sopra, gli aggiornamenti possono essere
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fatti in base alla situazione economica dell'azienda. In caso di problemi
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col distributore, la soluzione sarà ancora utilizzabile e potrà essere
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trovato un altro distributore.</p>
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<p>Nel secondo caso, è richiesto un investimento perché il nuovo distributore lavori lui
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stesso nella soluzione, ma questo costo è nettamente più basso
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del costo di una soluzione completamente nuova. Anche il problema dei costi indiretti come
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l'insoddisfazione del cliente, la formazione del personale e i tempi di attesa
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di solito non si pone.</p>
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<p>Si può prevedere che questi effetti aiuteranno a rivitalizzare l'economia
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nel suo insieme. In sostanza, nel promuovere un dispiegamento massiccio del Software
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Libero l'Europa può solo ottenere una vittoria economica.</p>
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<h3>Questioni sociali</h3>
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<p>L'accesso al software diventa sempre più importante per partecipare
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allo scambio culturale, sociale ed economico dell'umanità. Per il singolo
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individuo ciò significa che l'accesso al software determina l'abilità
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di comunicare, studiare e lavorare. Studi provenienti dagli Stati Uniti
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indicano che la persona media interagisce circa 150 volte al giorno
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col software.</p>
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<p>Di conseguenza, il software deve essere inteso come una forma di proprietà
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culturale, una tecnica culturale. Fin da quando esiste l'uomo, nuove tecniche
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culturali hanno sollevato la questione di chi ha il diritto di accesso
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ad esse. Il Software Libero assicura che tutti abbiano uguale accesso alla
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proprietà culturale che il software è diventato.</p>
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<p>Un'altra questione riguarda la sicurezza e la protezione dei dati. Poiché
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i computer sono sempre opachi — non è possibile stabilire con una
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semplice osservazione cosa fa un computer — diventa ancora più
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importante che il software sia completamente trasparente. Altrimenti si perde
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l'abilità di determinare che cosa fanno i propri computer e di conseguenza
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non si ha più il controllo sui propri dati personali o di altri.</p>
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<p>Il Software Libero è per natura completamente trasparente, preservando la
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massima autodeterminazione nel campo dell'informazione.</p>
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<h3>2001: La Free Software Foundation Europe</h3>
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<p>Le reti tendono a essere più solide dei singoli nodi e l'Europa è una
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delle principali regioni — se non la principale — per il Software Libero. Così
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nel 2001, la Free Software Foundation Europe (FSFE) è stata fondata come
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organizzazione sorella della Free Software Foundation in Nord
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America. Indipendenti l'una dall'altra a livello legale, finanziario e di
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personale, lavorano insieme su tutti gli aspetti del Software Libero con uno
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spirito di paritaria cooperazione.</p>
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<p>La FSFE stessa racchiude la visione di un'Europa forte unita nella
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cooperazione e nella reciproca comprensione con attualmente quattro paesi
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(Francia, Germania, Italia, Svezia) pienamente rappresentati, altri tre
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associati (Inghilterra, Portogallo, Austria) e molti altri coinvolti attraverso
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una costante cooperazione.</p>
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<p>Una delle funzioni principali di FSFE è fornire un centro di competenza europeo
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per il Software Libero, che offra consulenza a governi, commissioni,
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aziende, giornalisti e altri soggetti.</p>
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<p>Nell'ambito di queste attività, la FSFE è stata invitata a
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fornire un esperto per la Commissione sui Diritti di Proprietà Intellettuale
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a Londra [<a href="#4" name="ref4">4</a>] e ha presentato il Software Libero a un seminario
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dell'OCSE a Tokyo su invito del Ministro tedesco dell'Economia e della Tecnologia.</p>
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<p>Altre attività richiedono un regolare progetto di lavoro, ad esempio AGNULA
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[<a href="#5" name="ref5">5</a>], un progetto finanziato nell'ambito del 5° programma
|
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quadro della Commissione Europea (IST-2001-34879).</p>
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<p>Per il 6° programma quadro, la FSFE ha inviato una
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raccomandazione sostenuta da oltre 50 parti, nella quale si analizzano i vantaggi
|
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del Software Libero per l'Europa e si spiega come essi si riferiscano agli
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obiettivi europei comuni; vengono date raccomandazioni concrete su come l'Europa
|
|
può capitalizzare questi vantaggi. [<a href="#6" name="ref6">6</a>]</p>
|
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<p>Anche la FSFE si sta impegnando a sostenere il fondamento legale del
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|
Software Libero, per esempio ha aiutato un istituto locale per le questioni
|
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legali legate al Software Libero, l'ifrOSS, con l'emendamento a una revisione della legge tedesca
|
|
sul copyright e recentemente ha rilasciato il Fiduciary Licence
|
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Agreement (FLA) [<a href="#7" name="ref7">7</a>], che aiuterà a difendere la
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mantenibilità legale del Software Libero.</p>
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<h3> Trarre vantaggio dal Software Libero</h3>
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<p>Il Software Libero offre opportunità uniche all'Europa come regione e
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agli stati europei. Di fatto l'Europa è al momento la regione nella migliore
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posizione per cogliere tutti i vantaggi del Software Libero e per avviarsi
|
|
verso l'età dell'informazione con un vantaggio alla partenza.</p>
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<p>I vantaggi possibili comprendono una maggiore indipendenza, un'aumentata
|
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sostenibilità, la libertà da monopoli e oligopoli esteri,
|
|
possibilità alternative di hardware e software, un mercato interno rafforzato
|
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e una migliore protezione dei diritti civili.</p>
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<p>Perché questo diventi realtà, diventa sempre più importante fare
|
|
chiare dichiarazioni e promuovere politiche a favore del Software Libero, come il
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premio di valutazione per i progetti del Software Libero definito nel programma di lavoro
|
|
dell'IST o la dichiarazione politica di Liikanen al Parlamento Europeo
|
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[<a href="#8" name="ref8">8</a>] a proposito del Software Libero nella pubblica amministrazione.</p>
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<p>In effetti la pubblica amministrazione può costituire un eccellente punto di
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partenza per la transizione al Software Libero per tre ragioni.</p>
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<p>Primo, un governo che usa software proprietario crea le condizioni che
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obbligano i suoi cittadini ad usare lo stesso software a causa del
|
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succitato effetto "virale" del software proprietario. Dal momento che i governi
|
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hanno l'obbligo etico di essere accessibili a tutti i propri cittadini, possono
|
|
addurre un legittimo argomento a favore del Software Libero basato sulla considerazione di
|
|
non voler costringere i propri cittadini in un dannoso monopolio.</p>
|
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|
<p>Secondo, la pubblica amministrazione è sempre a corto di risorse, ma la maggior
|
|
parte delle risorse spese nell'IT vengono sprecate nel creare una soluzione
|
|
separata per ogni ministero o regione, mentre i problemi affrontati
|
|
tendono ad essere simili e un'intensa cooperazione sarebbe
|
|
possibile.</p>
|
|
|
|
<p>E infine, l'uso del Software Libero nella pubblica amministrazione
|
|
fornirà un modello di comportamento, incoraggiando cittadini e imprese a uscire
|
|
dalle dannose dipendenze, ad abituarsi al nuovo modello e a
|
|
diventare economicamente e socialmente attivi al suo interno.</p>
|
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|
|
<p>Molte regioni europee hanno già lanciato iniziative per rendere l'uso del
|
|
Software Libero obbligatorio per la pubblica amministrazione. Ad esempio, l'11 Febbraio
|
|
2003 la commissione incaricata di questa questione per la parte francofona
|
|
della regione di Bruxelles si è espressa a favore di tale
|
|
regolamentazione.</p>
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|
<p>Le pubbliche amministrazioni in Europa dovrebbero almeno fare in modo di
|
|
preferire il Software Libero a quello proprietario e di esigere standard aperti per i
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|
quali esista un'implementazione di riferimento per il Software Libero.</p>
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|
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|
<p>Inoltre ogni volta che si spende denaro pubblico, investirlo sul Software Libero
|
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significa assicurarsi che esso avvantaggerà il pubblico e l'economia. In passato,
|
|
questo denaro veniva solitamente speso nel software proprietario, spesso favorendo
|
|
solo quell'azienda proprietaria proprio alle spese della società
|
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e dell'economia nel suo insieme, o venendo del tutto sprecato.</p>
|
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|
<p>Per questo periodo di migrazione verso un approccio più sostenibile,
|
|
specialmente le licenze cosiddette "Copyleft" — tra le quali la GNU General Public
|
|
License (GPL) è la più conosciuta — procurano una solida base per
|
|
tali progetti. </p>
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|
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|
<p>Queste licenze assicureranno che i risultati delle risorse investite
|
|
saranno disponibili a tutta l'economia e a tutta la società in ugual modo, favorendo
|
|
un generale aumento dell'attività economica. Esse impediranno che i
|
|
risultati siano controllati da qualche singola azienda o persona che cerchi di restaurare
|
|
le vecchie situazioni monopolistiche.</p>
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<p><b>Una governance consapevole nell'Età dell'Informazione</b></p>
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|
<p>Come l'information technology permea tutta l'economia e la società,
|
|
le decisioni di governance in un settore possono influenzare in modo significativo
|
|
le opportunità nell'età dell'informazione. Considerato l'obiettivo europeo di diventare
|
|
un'economia dell'informazione, diventa essenziale essere a conoscenza di queste questioni
|
|
in tutti i settori della governance.</p>
|
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|
<p>Ci sono alcune politiche in fase di sviluppo o di attuazione che sono sul punto di
|
|
infliggere un duro colpo alla competitività europea. Queste dovrebbero essere
|
|
ostacolate o abolite se si vuole aumentare il vantaggio europeo.</p>
|
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<p>Una politica che mette in pericolo il software proprietario e il Software Libero allo
|
|
stesso modo è quella dei brevetti software. I brevetti sono un concetto completamente
|
|
inadatto al software poiché esso ha molte diverse proprietà. L'esperienza indica che
|
|
gli Stati Uniti stanno già pagando caro per il loro sistema di brevetti software
|
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con un calo dell'innovazione.</p>
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<p>Per citare Bill Gates da una nota interna: "Se la gente fosse stata informata
|
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sulla procedura di rilascio dei brevetti quando la maggior parte delle idee oggi in uso
|
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furono concepite e ne avesse richiesto il brevetto, il settore oggi sarebbe totalmente
|
|
bloccato. ... La soluzione è brevettare quanto più possiamo. Una nuova azienda
|
|
che non detenga alcun brevetto sarà obbligata a pagare qualunque prezzo
|
|
imposto dai giganti del settore. Quel prezzo può essere elevato.
|
|
Le imprese affermate hanno interesse ad escludere i futuri
|
|
concorrenti." [<a href="#9" name="ref9">9</a>]</p>
|
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|
<p>Un'altra legge enormemente dannosa è la European Copyright
|
|
Directive (EUCD). La sua omologa statunitense, il Digital Millennium Copyright
|
|
Act (DMCA) è già stata usata con successo da gruppi come
|
|
Scientology per censurare siti web non graditi. [<a href="#10" name="ref10">10</a>]
|
|
Si possono prevedere casi simili in Europa.</p>
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<p>Dal punto di vista economico, la EUCD è altamente anti-competitiva. Poiché rende
|
|
illegale aggirare qualsiasi cosa sia considerata una misura di protezione, all'azienda
|
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che ha creato questa misura tecnica è dato un controllo totale su
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chi può o non può partecipare al mercato che si basa su di essa o su come
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le aziende in gioco debbano comportarsi.</p>
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<p>Un esempio viene dal recente processo contro l'adolescente Jon Johansen,
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nel quale la questione se comprare un DVD in un negozio dia il diritto al
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cliente di vedere quel DVD sul proprio computer è diventata il problema
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principale. L'EUCD costituisce anche un serio ostacolo alle libertà di
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parola, comunicazione e scelta della professione, aspetto che le dà anche
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un alone anti-democratico.</p>
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<p>Queste due politiche sono in fase di adozione o sono già state adottate
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e dovrebbero essere abolite prima che possano danneggiare ulteriormente
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il vantaggio competitivo dell'Europa.</p>
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<p>L'attuale nuova iniziativa per ridurre la competizione nel mercato ulteriormente
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sono Palladium e la sua controparte hardware proposta dal TCPA. Questa
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iniziativa, che vuole farsi conoscere per il merito di aumentare l'affidabilità
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dei computer, è meglio definita dall'espressione "Treacherous Computing" ("Informatica Infida"). [<a href="#11" name="ref11">11</a>]</p>
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<p>Con il pretesto di cercare di migliorare la sicurezza dei computer, il TCPA
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in realtà cerca di eliminare concetti e paradigmi che competono con
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i monopolisti del modello del software proprietario. Ancora
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una volta, l'Europa sarebbe dalla parte dei perdenti.</p>
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<h3>Riepilogo</h3>
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<p>Il Software Libero come nuovo paradigma offre un approccio solido, duraturo
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e sostenibile con maggiori dinamiche e un'accresciuta
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efficienza. La prima regione a comprenderlo e ad adottarlo su larga
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scala ha buone probabilità di diventare una forza di primo piano nell'età dell'informazione.</p>
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<p>Al momento sembra improbabile che il Software Libero possa mai sostituire
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completamente il software proprietario, ma rendendo il Software Libero il
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modello predominante, l'Europa potrebbe alleviare le dipendenze dai monopoli
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esteri, che attualmente creano una situazione fortemente instabile e
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sfavorevole per l'industria europea dell'information technology.</p>
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<p>L'Europa si trova proprio adesso nella speciale situazione di avere un'ampia disponibilità
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di competenza sul Software Libero e una crescente rete di piccole aziende
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che sono basate o incentrate sul Software Libero. Inoltre un numero crescente delle
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vecchie e tradizionali aziende europee dell'IT ha iniziato a muoversi almeno in parte
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verso il Software Libero.</p>
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<p>Se ciò viene promosso ora, l'Europa ha il potenziale per diventare un
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leader globale nell'età dell'informazione.</p>
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<p>In caso di ulteriori domande, la FSFE [<a href="#12" name="ref12">12</a>] sarà lieta
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di essere d'aiuto.</p>
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[<a href="#ref1" name="1">1</a>] <a href="http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.html">http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.html</a>
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[<a href="#ref2" name="2">2</a>] <a href="http://www.gnu.org/licenses/license-list.html">http://www.gnu.org/licenses/license-list.html</a>
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[<a href="#ref3" name="3">3</a>] <a href="/activities/whyfs/whyfs.html">https://fsfe.org/activities/whyfs/whyfs.html</a>
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[<a href="#ref4" name="4">4</a>] <a href="http://www.iprcommission.org">http://www.iprcommission.org</a>
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[<a href="#ref5" name="5">5</a>] <a href="/activities/agnula/">https://fsfe.org/activities/agnula/</a>
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[<a href="#ref6" name="6">6</a>] <a href="/activities/fp6/recommendation.html">https://fsfe.org/activities/fp6/recommendation.html</a>
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[<a href="#ref7" name="7">7</a>] <a href="/activities/ftf/">https://fsfe.org/activities/ftf/</a>
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[<a href="#ref8" name="8">8</a>] <a href="http://www3.europarl.eu.int/omk/omnsapir.so/cre?FILE=20021023r&LANGUE=EN&LEVEL=DOC&NUMINT=3-188&LEG=L5">http://www3.europarl.eu.int/omk/omnsapir.so/cre?FILE=20021023r&LANGUE=EN&LEVEL=DOC&NUMINT=3-188&LEG=L5</a>
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[<a href="#ref9" name="9">9</a>] <a href="http://swpat.ffii.org/archive/quotes/index.en.html">http://swpat.ffii.org/archive/quotes/index.en.html</a>
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[<a href="#ref10" name="10">10</a>] <a href="http://www.theregister.co.uk/content/6/24533.html">http://www.theregister.co.uk/content/6/24533.html</a>
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[<a href="#ref11" name="11">11</a>] <a href="http://www.counterpane.com/crypto-gram-0208.html#1">http://www.counterpane.com/crypto-gram-0208.html#1</a>
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[<a href="#ref12" name="12">12</a>] <a href="/index.html">https://fsfe.org</a>
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</pre>
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</body>
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<tags>
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</tags>
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</html>
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