March 7th events

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commerciali, anche se sosteneva il contrario.
</p>
<p class="indent"><b>24 Settembre 2003:</b> Il Parlamento Europeo, l'unico
<p class="indent"><b>24 settembre 2003:</b> Il Parlamento Europeo, l'unico
organo dell'Unione Europea eletto direttamente dai cittadini, doveva
decidere sulla proposta della Commissione. Dando la precedenza ai bisogni
dei cittadini e delle industrie europee, il Parlamento ha approvato la
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Questa decisione ha fatto registrare una vittoria per la democrazia ed un
passo verso un Unione Europea più trasparente e partecipativa.</p>
<p class="indent"><b>18 Maggio 2004:</b> il Consiglio dell'Unione Europea,
<p class="indent"><b>18 maggio 2004:</b> il Consiglio dell'Unione Europea,
organo composto dai Ministri in carica dei vari stati membri, ha rifiutato
la versione del Parlamento, approvando invece un testo effettivamente
identico alla proposta originale della Commissione, e per certi versi
perfino peggiore. Ad ogni modo la formale adozione di questa proposta è
stata rinviata. </p>
<p class="indent"><b>21 Dicembre 2004:</b> la direttiva è stata messa in
<p class="indent"><b>21 dicembre 2004:</b> la direttiva è stata messa in
agenda dal Consiglio Europeo sull'agricoltura e la pesca per essere
approvata come "Item A" senza ulteriori discussioni, ma inaspettatamente
il Vice Ministro per la scienza polacco, Wodzimierz Marcinski, ha posto il
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questa azione in difesa della democrazia e per aver scongiurato seri danni
all'economia europea.
</p>
<p>Il Consiglio Europeo può ora decidere se tentare nuovamente di
far passare la direttiva come "Item A" senza ulteriori discussioni o farla
diventare "Item B", lasciando aperta la possibilità di ulteriori discussioni.</p>
<p class="indent"><b>7 marzo, 2005:</b> è stata una giornata nera per la
democrazia, l'economia e i cittadini europei. Con notevole sprezzo della
democrazia, la presidenza UE ha imposto la direttiva sui brevetti software
come "A-item" nell'agenda. Ciò è stato fatto contro l'esplicita volontà di
vari paesi e ignorando le posizioni del Parlamento Europeo e di vari
parlamenti nazionali. Le motivazioni ufficiali dell'atto sono state "regole
procedurali formali".
</p>
<p>Vista che la crescente ostilità per i brevetti sul software tra i politici e
nell'opinione pubblica può influenzare significativamente il risultato del
processo, è possibile che si tenti silenziosamente di sotterrare la
direttiva e spingere per l'introduzione dei brevetti software in un'altra
direttiva nella speranza che passi inosservata.</p>
<p>Per questa ragione la FSFE chiede che la direttiva sia inserita
nell'agenda come "Item B", con un'ulteriore discussione che consenta di
reintrodurre le modifiche fatte nel Settembre 2003 dal Parlamento Europeo,
così che possa essere finalmente adottata dal Parlamento in seconda
lettura.</p>
<p>La direttiva tornerà ora al Parlamento Europeo, che ha ancora la
possibilità di reintrodurre le modifiche che aveva votato in prima lettura,
e che erano state rimosse dalla versione del 18 maggio della direttiva.
Questa volta però occorrerà la maggioranza assoluta per farlo.</p>
<p>Il Parlamento ha ora la possibilità di vincolare la Commissione Europea
alla propria volontà, dimostrando di non essere un parlamento-ombra che
legittima decisioni prese altrove.
</p>
<p>La FSFE invita a rafforzare la volontà del Parlamento, che avrà bisogno
di tutto il supporto possibile per mantenere la schiena dritta su questa
questione.</p>
<p>Prima di allora è importante che le persone e le aziende esprimano
<p>Come sempre, è importante che le persone e le aziende esprimano
il loro dissenso per la brevettabilità del software e che supportino
le iniziative volte a rendere manifesto questo dissenso, come le campagne
dell'<a href="/associates/associates.html">organizzazione associata alla